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“Generare e non amare “

 

 

“Generare e Non Amare “

Perchè povero bambino le tue lacrime non destano stupore?
Pochi minuti e la vita ti appartiene,
forse per questo è grande  il tuo dolore!
Nessuno ha domandato il tuo parere,
quando quei corpi hanno fuso assieme,
nessuno ti ha fatto la domanda se pure a te.. facevano un gran dono.
Oggi sei grande a loro hai regalato gioie e dolori anch’essi uniti assieme,
la vita,la tua vita la percorri senza che tu l’avessi programmata,
una gita dal posto prenotato da due incoscienti che non sapevano amare,
se per far l’amore vuol dire generare!!!!

Ecco perchè il pianto del bambino,
non è quel pianto del piccolo cretino,
per le due pacche date sul sedere lasciando a lui il mondo da vedere…….

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“Come Un Ballo”

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“Come un Ballo”

Buttiamoci in questo ballo scatenato
Che mai ti importa
se non abbiamo più l’età per scatenarci senza pudicizia
in quel vortice che fa girar la testa
Quella testa che da una vita
teniamo sempre ben salda a questo corpo..
che oramai non vibra più
Non vedi..
siamo uguali a due manichini
che fanno bella mostra in quella vetrina
del centro di città
Ci vestono ci spogliano..
ci girano di qua e ci voltano di la’
Noi siamo rigidi…
noi non balliamo più
Per la paura che questa testa
la si ritrovi giù ,da questo corpo..
che oramai non vibra più!
Cristina

tre

” La Stazione”


Monet's 'Le Train dans la Neige' 
” La Stazione” 

Cieli di nebbia fumosa affondano nella stazione
Li guardo e li respiro
Con quell’aria secca e collosa di salmastro
Che mi aggroviglia i pensieri

Non ci sono treni sui binari
Niente partenze
Niente arrivi
Nessuno ad aspettare

Ci sono solo io che guardo i sassi aguzzi
Che spuntano in mezzo alle rotaie arrugginite
Insieme a qualche mozzicone di sigaretta ucciso dal tempo che scorre

Insieme a fogli di carta sporca,
a bottiglie vuote di sogni
a binari morti da decenni e lasciati lì da una memoria costante

poco lontano c’è il mare
ci sono le conchiglie per sentirne il rumore
c’è la sabbia tagliente e la sua mano ancora vicina
ne avverto il calore

intorno ancora nebbia mista a salmastro
nessun fischio del treno
nessuno ad aspettare
nessun arrivo
solo il tempo che scorre senza che io l’avverta
nel silenzio di una stazione dimenticata dal mondo

Non serve girare lo sguardo
Schiudere le palpebre e provare a voltarsi di nuovo
Avvicinare l’orecchio all’asfalto per ascoltare stridere il mondo
Appoggiare la mano sui binari per sentire il calore del ferro veloce

C’è solo il freddo di una panca di pietra
E davanti a me solo ricordi.

Simona